GALIZIA 2010    

EL (MOTO) CAMINO DE SANTIAGO

REPORT DI VIAGGIO

 

L'idea di andare in Galizia in moto è nata quasi per casi un paio di mesi prima della partenza, quando durante un rilassante giretto domenicale proposi a Maurizio, Antonia e alla mia compagna Orkida di prendere in considerazione l'idea di affrontare un giro così impegnativo. Avevo letto su Mototurismo qualche articolo e parevano luoghi interessanti, consapevole che erano piuttosto lontani e che 2 settimane di tempo ci avrebbero costretto a vacanze on the road senza darci molto il tempo di fermarci nei vari luoghi da visitare.

E così è stato! Abbiamo fatto in due settimane (3 luglio 2010-16 luglio 2010) 5639 km, con tappe di trasferimento anche di 700 km. Abbiamo dormito solo 2 notti nello stesso luogo, mentre le restanti abbiamo cambiato hotel ogni volta, dove in alcuni abbiamo trovato alloggio in ore piuttosto tarde. Se da un lato questi ritmi ti danno la possibilità di vedere molti luoghi, dall'altra ti costringono a tour de force piuttosto impegnativi dal punto di vista fisico, contando che abbiamo toccato alcuni giorni i 38 gradi, come pure i 18° (anche nello stesso giorno). Col senno di poi ci sarebbe voluta un'altra settimana (che non avremmo comunque potuto disporre per motivi di lavoro) da poter dedicare in più sicuramente a Bilbao, Santiago e la costa galega.

Facendo un bilancio finale risulta comunque oltremodo positivo...pesce ad un prezzo medio di 14-15 euro, ottima compagnia, nessun incidente grave, posti incantevoli e tornanti fantastici sui Pirenei, di quelli che si ricordano. E sicuramente non da meno il piacere infinito che la moto ti può dare, quel senso pieno di libertà e di stretto contatto con l'ambiente circostante, gli odori, il freddo e il caldo,lo scrosciare della pioggia sulla visiera, i saluti per strada, piccoli villaggi dispersi nel nulla che vedi per pochi minuti e non vedrai mai più, e tanti pensieri e sensazioni che vanno e vengono cullati dal rumore del boxer e dall'aria che ti accarezza. Siamo tornati da questo viaggio "purificati": esci dalla stanzialità quotidiana con le sue abitudini, i suoi ritmi predefiniti e scontati, i propri cicli ormai consolidati, e improvvisamente ti getti a capofitto in una sorta di nomadismo in cui cambi letto ogni notte, il cui vagabondare diventa tacitamente la meta, dove le priorità sono cercare un letto, un pasto e la giusta direzione, e gettare lo sguardo in un orizzonte sempre in continuo mutamento.

E' questa l'essenza del motonomadismo itinerante...e la sua ricchezza che rinvigorisce lo spirito e ti fa sentire in pace con te stesso e con quello che ti circonda, un equilibrio che purtroppo spesso non troviamo nella mera quotidianità...

 

 
 

3 luglio 2010: partenza da Lugo (RA) h 7 -km 12330.

Dopo aver fatto veloce ripasso della check list e gustosa e abbondante colazione si parte ad una temperatura gradevole (sui 23°) e ci immettiamo in autostrada con la consapevolezza che oggi sarà una "tappona" di trasferimento tutta in autostrada fino ad Aix en Provence (Fr). Nulla di particolare da segnalare tra traffico più o meno intenso e tappe carburante. La cosa che ha colpito di più la mia compagna di viaggio è stato il caos a Genova con l'autostrada che passa in mezzo ai palazzi ("pensa a chi vive lì?"). Il panorama diventa accettabile dopo Genova in cui si intravede il mare e rende leggermente più gradevole il tragitto sostanzialmente noioso (tipico dell'autostrada!). Passiamo il confine sulle 13 a Ventimiglia e la temperatura inizia  farsi sentire. Facciamo una sosta pranzo all'ombra dei pini di una delle stazioni di sosta francesi (solitamente belle e ben attrezzate) e iniziamo a cimentraci con i vari pedaggi (piuttosto frequenti) in cui si "lanciano" i soldi spiccioli nei fantomatici cesti. La temperatura raggiunge i 38.5°e il caldo umido si fa sentire in maniera importante, l'aria sembra uscire da un gigantesco phone!

Usciamo dall'autoroute una cinquantina di km prima di Aix e ci fermiamo in un piccolo villaggio chiamato Pourries, dove ci facciamo una birra (nel bar hanno solo roba da bere!!) e assistiamo involontari ad un matrimonio. Lasciamo le donne a Purries e facciamo una decina di km indietro a Trets per fare carburante in una stazione automatica (solo carte o bancomat).

Proseguiamo direzione Aix attraverso una bella strada senza traffico in mezzo a delle montagne e a una fitta vegetazione e raggiungiamo la meta all'hotel precedentemente prenotato in Italia. In serata, piuttosto cotti, sfruttiamo le ultime energie rimaste per cena e visita al centro storico di Aix, molto bello e pieno di giovani.

TOT Km percorsi 739.

 

 
 

4 luglio 2010: partenza da Aix en Provence h 9 - Km 13069.

Dopo lauta colazione in una pastisserie imbocchiamo autoroute direzione Perpignan. Nell'ultimo tratto il vento si fa sentire (e il caldo a 36°) e iniziamo a vedere decine di pale eoliche che ci accompagneranno per tutto il viaggio. Usciamo a Perpignan Sud direzione Thur, con sosta al ponte del diablo; proseguiamo verso il passo Col d'Ares dove ha appena piovuto e la temperatura scende sui 20°. Siamo nei Pirenei orientali nella Catalogna del nord. Il paesaggio è immerso nel verde e facciamo una breve sosta scambiando due parole con un signore solitario che ammira la vastità delle vallate, dove si scorge in lontananza un piccolo paesino e dove ci domandiamo quale sia la strada per arrivarci..infatti non se ne intravede la minima presenza! Durante il percorso, sempre accompagnato da nuvole minacciose, facciamo una sosta alle Gorges de la Fou, dove pagando un ticket c'è la possibilità, muniti di casco di sicurezza, di fare una faticoso tragitto tramite una passerella in legno, in mezzo alle gole umidissime, salendo di circa 500 mt. Dopo una sana bevuta e consumato piccolo spuntino a base di crepes proseguiamo verso la seconda meta: St Quirime de Besora, praticamente inseguendo il maltempo che ci precede inesorabilmente (riusciamo a non prendere una goccia di pioggia!!). Alle 19.30 raggiungiamo l'hotel (anch'esso prenotato in Italia) e la simpatica gestrice ci dice come entrare la notte perchè alle 21 se ne va e viene solo la mattina dopo! Il paese è praticamente deserto e privo di ristoranti (perlustrazione nel paese in moto scarichi e senza donne ma di ristoranti nessuna traccia). Chiedendo veniamo a conoscenza di un ristorante a pochi km, che raggiungiamo dopo le 20 godendo del tramonto a gustando dei pinchos,  carne alla griglia ed enormi fette di pane al pomodoro veramente gustosi. Prezzo della abbondante cena + bevande 10 euro a testa..direi non male come inizio!

TOT Km percorsi 475.

 

 
 

5 luglio 2010: partenza da St Quirime de Besora h 9.30 - Km 13544.

Dopo colazione in un fumoso bar nelle vicinanze dell'hotel (paste comprate in un forno..) e scrutati dagli occhi curiosi degli astanti partiamo direzione Ripoll al Monastero benedettino de Santa Maria, che vale la pena di una sosta. Il monastero è stato uno dei centri culturali più importanti d'Europa nell'Alto medioevo e la facciata romanica del XII secolo divisa in sette fasce è stupenda. Pagando un ticket (3 E) è possibile la visita all'interno che è costituito da 3 navate e dal chiostro. Partenza  per strada panoramica immersa nei boschi verdi dei Pirenei. Le strade erano praticamente perfette a traffico zero ed è stato un vero piacere pennellare le curve con le GS dove sopra la testa volteggiavano aquilotti. Passato il tunnel del Cadì lungo 5 km (pedaggio 10 E) viaggiamo direzione Pulgerra e Sau d'Urgell (dove abbiamo pranzato) e seguitamente verso il parco nazionale di Aguestorties.Il parco è molto bello e costeggiando un fiume si possono ammirare montagne rocciose tipo Arizona (monte Malditos e gole de Infierno). Durante il percorso Antonia perde il cellulare che rimbalza più volte nella strada: durante il recupero una macchina lo schiaccia immancabilmente dopo di che non ci resta che raccogliere l'unica cosa intatta rimasta: la scheda SIM! Decidiamo di pernottare ad Ainsa, bella cittadella medievale dell'Aragona ai piedi dei Pirenei e parte di una zona naturale protetta, composta dal Parco Nazionale d’Ordesa, il Parco Posets Maladeta e il Parco Naturale della Sierra de Guara. Purtroppo l'arrivo è contornato da una caduta di Maurizio e Antonia, che inavvertitamente hanno urtato un pilastro mobile delimitante la zona blu. Moto e Maurizio indenni ma  non il piede di Antonia che si è gonfiato a vista d'occhio causando parecchio dolore. Pernottiamo all'Hotel Villa Romanica e siamo dubbiosi sulla possibilità o meno di continuare il viaggio. Dopo gustosa cena zoppicante rimandiamo al giorno dopo la decisione in base alle condizioni di Antonia. Rientrando in camera notiamo che dal nostro terrazzo il cielo è meraviglioso, luminosissimo e con una miriade di stelle, probabilmente un effetto dato dal poco inquinamento luminoso del luogo. Un momento ch erimarrà impresso per sempre nella memoria.

TOT Km percorsi 339.

 

 
 

6 luglio 2010: partenza da Ainsa h 9.30 . Km 13883.

All'indomani il piede di Antonia va un pò meglio ma decidiamo di invertire il tragitto che avevamo precedentemente deciso, cioè invece di proseguire per le città (Burgos, Leòn, Lugo  e Santiago) e tornare lungo costa facciamo l'inverso. Ci avviamo alle ore 9.30 direzione Pamplona e prima tappa Jaca dove pranziamo vicino alla ciudadela fortificata.

La temperatura dapprima gradevole raggiunge i 36°. Durante il tragitto costeggiamo un lago dal colore turchino..i bagnanti che vediamo sulle sponde ci stimolano a un bagno rinfrescante, ma dopo una breve sosta foto riprendiamo il viaggio, incontrando diversi pellegrini e le indicazioni tipiche del camino de Santiago con la conchiglia gialla sullo sfondo blu e le frecce indicanti i sentieri. Nella calura pomeridiana vediamo anche pellegrini solitari che vagano immersi nel nulla e nei loro pensieri dirigersi verso la meta lontana di Santiago. Credo che occorra una fortissima motivazione personale per affrontare una situazione del genere, la solitudine, il caldo, le decine di km che separano i piccoli villaggi della meseta.

Decidiamo a priori (le donne sono un pò contrariate..) di doppiare Pamplona in quanto nel periodo c'è la festa di san Firmino dove si raccolgono fino a un milione di persone e dove trovare un hotel a meno di 200-250 euro è praticamente impossibile; quindi via dal caos contando di farci un salto al ritorno. Dopo Pamplona la temperatura cala e il meteo si fa nuvoloso e grigio. Prendiamo l'autopista in direzione san Sebastian con obiettivo Berneo che la Lonely consiglia."Sbuchiamo" sulla costa verso le 17.30 e ci dirigiamo verso la meta apprezzando alcuni tratti di costa suggestiva (non molti in verità) e marciando sulla statale a velocità nei limiti. Sulle 19 ci siamo resi conto che a Berneo non ci saremmo arrivati così decidiamo di fermarci a Ondarroa, ma desistiamo in quanto non vi è traccia di hotel e il paese è piuttosto bruttino con palazzoni a ridosso sul mare. Siamo stanchi e l'ultimo tratto fino ad arrivare a Leketito (Paesi Baschi) è un pò "tirato"; attenzione alla strada, stretta e immersa in un bosco, e pochi dei soliti pensieri  divagatori dietro la visiera che accompagnano solitamente il mototurista. Le poche energie rimaste sono dedicate a scalare marce e a guardare la strada. Giungiamo a Leketito alle 20 passate: non è gran che ma per passare la notte va bene. Troviamo un hotel di qualità non proprio speciale gestito da un signore simpatico amante del vino e molto loquace, e troviamo per 6 euro un garage attaccato all'hotel, gestito da un amico dell'albergatore (anche lui simpatico e propenso a discussione sull'indipendenza basca) per mettere a nanna le GS.

Ci concediamo una cena al porto con del merluzzo squisito (è la sera che spendiamo di più complice una bottiglia di vino bianco squisito: 25 euro/testa) constatando che alle 22.30 c'è una luce ancora soddisfacente. Torniamo in hotel veloci visto la temperatura piuttosto bassa rispetto ai due giorni precedenti. Fino al nostro ritorno nell'entroterra non incontreremo (a parte Bilbao) molto spesso temperature oltre i 26° di giorno.

TOT Km percorsi 361.

 

 
 

7 luglio 2010: partenza da Leketito. Km 14244

Partenza ore 9 passate direzione Berneo, dove ci siamo fermati per pochissimo decidendo di puntare direttamente a Bilbao (e non di fermarci per poi raggiungere la città in treno come preventivato) dove arriviamo sulle 12. Il traffico è intenso e caotico e l'ingresso alla città lo facciamo attraversando il ponte con un enorme arco rosso che sovrasta il Guggenheim museum: l'impatto è forte e sugggestivo! I nostri gps sono in "palla" (ci indicano di svoltare sempre ei sensi unici) e non riusiamo a trovare kalle Amistad (qui le vie sono scritte in basco e in spagnolo), la via dove c'è l'hotel che abbiamo prenotato a Berneo seguendo i consigli della Lonely. Alla fine dopo vorticoso girovagare e chiedendo alla vecchia maniera troviamo l'hotel (per raggiungerlo facciamo un centinaio di mt controsenso..di necessità virtù!). Dopo aver deposto i bagagli io e Maurizio portiamo le moto in un parcheggio sotterraneo (e dire che ci avevano detto che c'era il posto per le moto..errore voluto?!) piuttosto lontano e prima di lasciarle, oltre a bloccasterzo, antifurto e bloccadisco le incateniamo assieme sperando di ritrovarle il giorno dopo. Pranziamo nel bar (molto alla mano) sotto l'albergo con pollo, birra e patate fritte e ci dirigiamo verso l'ambita meta: il Guggenheim musuem. L'impatto visivo è veramente forte: l'edificio, ricoperto quasi interamente da lastre di titanio è costeggiato dal fiume Nerviòn ed è circondato da una ampia piazza in cui vi sono diverse sculture. Dalla parte  del fiume quella più imponente è l'enorme e impressionante ragno di bronzo ancorato a terra dove le zampe entrano letteralmente nella pietra lastricata; interessante anche una struttura fatta di sfere luccicanti e una "piscina" che circonda la struttura da un lato. Risalendo le scale dopo essere entrati nell'atrio di ben 650 m2 e usciti dalla parte opposta è Puppy, il cane (un West Highland White Terrier) in posizione seduta creato da Jeff Koons alto 13 metri e ricoperto di viole (può contenere 7000 fiori ed ha un sistema di irrigazione interna). Non sto a dilungarmi sulla descrizione interna del museo alto 50 metri con 19 sale di esposizione se non nelle cose che più mi hanno colpito da ignorante in materia: interessanti le enormi lastre in acciaio e piombo create da Richard Serra che rappresentano varie figure geometriche dove si può passeggiare al loro interno come fossero piccoli labirinti e in cui vi è una acustica particolare, e soprattutto le opere di Anish Kapoor, uno dei creatori attualmente più influenti della scultura astratta.

Prima di tornare all'albergo facciamo un giro nel parco di Bilbao, dove centinaia di persone si dedicano a numerose attività: chi legge, chi gioca a pallone, chi è assorto, chi passeggia  e i bimbi che giocano in una specie di parco animato con palloncini, scivoli e altri giochi. Il parco è molto bello, pulito e ordinato come questo frammento di città che vediamo. Bilbao è invitante, stimola il passeggiare tra le vie convulse e sicuramente meritava almeno un giorno in più. Alla sera ci dividiamo in quanto tengo a vedermi Spagna-Germania (semifinale del mondiale 2010). io e dolce metà decidiamo di magiare sempre nel bar sottostante e mi vedo la partita fumando il mio toscano assieme ai giovani che lo affollano e tifando per la squadra iberica (che vince).Dopo facciamo un giro e lungo il fiume sentiamo della musica e vediamo un sacco di persone sedute in una scalinata che forma una sorta di anfiteatro. Lo spettacolo, iniziato poco dopo il nostro arrivo, e messo in scena da 5 giovani ed è una versione di "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare.

A me è piaciuto (molto belle le musiche anche se disturbate continuamente da una signora urlante visibilmente alticcia) al contrario della mia compagna che ne è risultata annoiata.

La serata si conclude ascoltando i rumori piuttosto insistenti del bar sottostante (e durante la notte da gemiti di piacere di una sonorità imponente proveniente da una delle camere dall'altra parte della strada..) ma che personalmente non mi tolgono il sonno visto la stanchezza. Un'altra giornata, faticosa ma piacevole, è passata; domani di nuovo in sella verso nuove mete.

TOT Km percorsi 312.

 

 
 

8 luglio 2010: partenza da Bilbao. Km 14556

Partenza ore 10 direzione Santillana de Mar, una cittadella medievale sulla costa dove la guida consiglia una visita. Durante il tragitto all'uscita da una paese appena imboccato una lunghissima statale e visto la velocità da lumaca delle macchine che ci precedevano (da bravi italiani..) Maurizio (dalla parte opposta la strada era libera) sorpassa sulla riga continua e io lo seguo. Improvvisamente vedo in lontananza una macchina che proveniva dalla parte opposta ferma di traverso in mezzo alla strada e dapprima non riuscivo a distinguerla tanto era lontana, poi mi sono accorto che era un'auto della guardia civil (una delle forse dell'ordine spagnole, pare non tanto amata dal popolo iberico) dove c'era un poliziotto che con un braccio fuori dal finestrino e lampeggianti accesi che urlava come un'aquila. Lo raggiungiamo e ci fa cenno piuttosto infervorato di dirigerci verso una piazzola distante qualche centinaio di metri. Smontati dalle moto è uscito molto arrabbiato dicendo che è (ovviamente) vietato sorpassare sulla riga continua come in Italia e che se non paghiamo la multa subito ci sequestra le moto. Maurizio prova a spiegare che era tutto in sicurezza ma dopo mio suggerimento di lasciar perdere cerchiamo di capire l'ammontare della multa. L'altro poliziotto è molto calmo e mi pareva di aver capito che fungeva da paciere (la storia del poliziotto buono e quello cattivo!?) e dopo l'arrivo di una seconda pattuglia che disponeva di uno strumento telematico per compilare e stampare la multa ci dice che quest'ultima ammonta a 200 euro a testa ma siccome paghiamo subito diventa 100. Sinceramente pensavo peggio. Paghiamo e ripartiamo dopo aver imparato la lezione, infatti da quel momento in poi staremo molto attenti ai limiti (che in Spagna, specialmente nel centro ciudad, rispettano rigorosamente al punto che talvolta faticavo a procedere in prima con qualche imprecazione). Raggiungiamo Santillana (il tratto di costa non è gran che) e ci concediamo il lusso di una paiella gustosa che Orkida pagherà a caro prezzo con con colpi di sonno mostruosi (e ammaccature nel retro del mio casco). Visitiamo Santillana dopo pranzo, il caldo si fa sentire ma vale la pena in quanto veramente interessante, con edifici vecchi centinaia di anni. Ripartiamo alla volta di Gijon tra autopista e strada normale costeggiando i Picos d'Europa che ci tentano ma che decidiamo di doppiare altrimenti si scombussolava la tabella di marcia. Sulle 18.30 deviamo per Ribadesella per una sosta, un paesino carino sul mare che si estende in una insenatura in cui da un lato vi è una spiaggia enorme con dei bagnanti e dall'altro lato case colorate molto belle e hotel con annesso passeggio lungomare. Decidiamo  di comune accordo di fermarci per la notte (siamo stanchi e il tempo fa schifo) e dopo varie ricerche e consigli di un barista biker con cui scambiamo due chiacchiere pernottiamo al Picolo hotel, gestito da un signore di Ischia sposato con una donna del luogo. Ci spiega che fa sei mesi in Spagna e altri sei a Ischia e dispensa utili consigli sui ristoranti del posto e sulle caratteristiche dei posti che dovremo visitare. Le camere sono molto spartane e i lenzuoli odorano di stantio e sono quasi bagnati per l'umidità. La cosa non è molto gradita dalla mia biker girl ma ci adattiamo. Dopo una rilassante doccia ci dirigiamo al paesino distante 500 mt e dove si deve attraversare un ponte. Maurizio e Antonia ci hanno preceduti ma mentre facciamo bancomat scoppia una sorta di diluvio universale al punto che la piazza e alcune strade si allagano letteralmente (impariamo dopo che erano anni che non si vedeva una roba del genere..). Ci ripariamo tipo sardine assieme ad altre persone in un anfratto della banca e appena cala tiro fuori il mitico ombrello da viaggio della eagle creek e via sms Maurizio ci dice che si sono beccati tutto il nubifragio in pieno e che tornano in hotel per un'altra doccia. Alla fine andiamo a mangiare alle 21 passate in uno dei due ristoranti (il Marina) consigliati dal simpatico ischiano e si rivela all'altezza della situazione, pesce squisito in abbondanza a meno di 20 euro a testa. Assaggiamo anche il famoso sidro che fa letteralmente schifo (i gusti sono gusti) versato nella tipica maniera, cioè tendendo il bicchiere in basso e la bottiglia molto in alto con il risultato di una piccola cascata e una buona parte di sidro sparso per terra. Rincasiamo dopo camminata digestiva verso mezzanotte.

TOT Km percorsi 327

 

 
 

9 luglio 2010: partenza da Ribadesella. Km 14856

La partenza di oggi non ha una meta precisa, e ci avviamo verso Gijon-Avilles. Il tempo non promette nulla di buono, siamo circondati da nuvole minacciose e il panorama non è il massimo. Ci vestiamo con antipioggia a scopo preventivo anche se alla fine non ne abbiamo bisogno (ma col senno di poi è facile...). Ci fermiamo nel porticciolo di Tapja dove facciamo conoscenza dei gustosi percedes, un mollusco tipico della zona dove un gentile frequentatore del ristorante ci insegna come mangiare. Ripartiamo per A Coruna percorrendo autopista e strada normale. Il paesaggio cambia e diventa il tipico della Galizia, con coste verdeggianti a picco sul mare e boschi di ecucalipto (le coste ricordano quelle della Scozia o dell'Irlanda). Proviamo a raggiungere Cabo Ortegal per la statale 652 ma nonostante i gps non riusciamo a trovare la strada. Peccato! La temperatura è costante sui 25° e incontriamo spesso le famigerate pattuglie della guardia civil. Dopo Ferrol imbocchiamo autopista per A Coruna e alle ore 18 decidiamo di puntare per la costa de la muerte dove ci fermiamo in un grill (benzina 1.180 euro/lt) e decidiamo di telefonare ad un hotel di Muxia (consigliato dalla guida) che ci conferma camere libere. La scelta risulta essere giusta: alle 21.30 (piuttosto stanchi) raggiungiamo la pension rustica Tira da barca a un paio di km dalla piccola cittadina di Muxia. Le camere sono piccole ma molto accoglienti e il bagno enorme pieno di comfort (35 euro a camera!!) e il piccolo ristorante della pension ci ospiterà per una gustosa cena a base di pesce squisito. Niente di meglio per affondare la testa nel cuscino per una notte ristoratrice.

TOT Km percorsi 500

 

 
 

10 luglio 2010: partenza da Muxia. Km 15356

Oggi ci dedichiamo una giornata di pieno relax. Colazione al bar di Muxia (paste comprate al forno..) e via verso Cammarinas e Ponte do Porto dove visitiamo l'impressionante parco eolico..decine di enormi pale eoliche sparpagliate sulla costa e nell'entroterra che ruotano ciclicamente facendo un sordo rumore. Visitiamo Cabo Villan dove ne approfittiamo per una capatina al museo dedicato ai naufraghi nel cui interno si trovano vecchi fari e foto e dipinti che ricordano i naufragi frequenti della costa della muerte (non a caso il nome). Nel frattempo un curioso fenomeno si sviluppa al'esterno: una fitta nebbia sale silente dall'oceano e poco a poco ci avvolge trasformando una giornata estiva soleggiata in uno scenario autunnale che durerà un'oretta. Puntiamo verso Cammel dove gustiamo copiose portate di gamberi al Challalla (sempre consigliato dalla Lonely) e pesci vari a 12 euro a testa. Durante il percorso notiamo dappertutto degli horreo (granai antichi) di varie dimensioni. Ci concediamo un paio d'ore di spiaggia e ripartiamo percorrendo una delle strade più belle di tutto il viaggio: una sterrata che costeggia il mare e arriva fino al cimitero degli inglesi (naufraghi) e sbuca prima di cabo Villan. L'andatura è "prima e seconda" al massimo visto il terreno e ne approfittiamo per fare un filmato. La sensazione è indescrivibile, le coste brulle da un lato e l'oceano blu dall'altro, dove all'orizzonte si staglia il faro, imponente ma discreto, di cabo Villan. Raggiungiamo Muxia e via verso Fisterre, il punto più occidentale della Spagna. La strada è letteralmente  in mezzo ai boschi e ci sbagliamo un paio di volte tanto sono simili a labirinti. Notiamo, come nel tragitto percorso precedentemente, delle spiagge totalmente isolate in cui non vi ombra di essere umano, particolarmente grande e suggestiva quella del Lourido. Raggiungiamo Fisterre e ci dirigiamo subito verso il faro di cabo Fisterre dove vogliamo fare delle foto alle GS al tramonto col sole che cala nel mare. Visitiamo il faro e ci concediamo una cenetta (al di sotto delle altre qualitativamente) e dopo aver notato una web cam che ciclicamente ruota in tre posizioni decidiamo di contattare alcuni amici che se davanti al pc via internet possono vederci. Il figlio di Maurizio accoglie l'invito e ci mettiamo a salutare davanti alla web cam (con lo stupore dei presenti) dove suo figlio ci immortala con una foto che invia come mms e che ci vede festanti con le braccia alzate. Potenza della tecnologia! Purtroppo il sole è offuscato dalla foschia ma facciamo lo stesso le foto e ripartiamo verso Muxia sulle 22. Qui fa ancora un sacco di luce (praticamente la notte irrompe delicatamente dopo le 23) e ci immettiamo di nuovo dentro il labirinto suggestivo contornato da boschi fittissimi e sulle 23.30 raggiungiamo Muxia dove terminiamo la giornata davanti a bicchieri di birra fresca.

TOT Km percorsi 189.

 

 

 

11 luglio 2010: partenza da Muxia. Km 15545

Prima di lasciare Muxia visitiamo il monastero di Nostra Senora de la Barca e le famose Piedra dos Cadris e la Piedra d'Alabar (pietra basculante a cui è dedicata una sagra la prima domenica di settembre) direzione Santiago de Compostela. Il tempo è nuvoloso e non tardiamo a metterci l'antipioggia in quanto inizia a piovere anche se la pioggia è sottile e intervallata a variabilità, ma con una temperatura sui 19°. A Concubion ci fermiamo per masterizzare le foto e svuotare la macchina fotografica e, mentre le donne si dedicano ad un improvvisato shopping, conosciamo uno spagnolo sposato con una modenese che ci raggiunge dopo poco. Ci svela alcuni particolari su alcuni luoghi "misteriosi" della Galizia e dopo una chiacchierata (e acquisto di scarpe) riprendiamo il cammino e a Muros (dopo sosta all'horreo di Carnotta) ci fermiamo al ristorante Pachanga (sempre consigliato dalla Lonely) dove gustiamo del polpo, gamberi e sardine lunghe una ventina di cm (sempre al canonico prezzo di 12 euro!!). A malincuore lasciamo il mare direzione Santiago dove arriviamo sulle 18. Ci fermiamo nei dintorni della cattedrale al limite della zona blu e le donne vanno a cercare un hotel mentre noi facciamo compagnia alle GS. Ci raggiungono dopo poco e ci informano che hanno trovato due stanze al San Martin Pinario- Hospederia Seminario Mayor praticamente attaccato ad un lato della cattedrale.

L'hospederia possiede un parcheggio interno che siamo titubanti a raggiungere, visto che occorre attraversare la zona blu (visto i precedenti con la guardia civil non vorremmo ripetere l'esperienza) ma rassicurati dall'addetto alla reception raggiungiamo il cortile e parcheggiamo le moto.

Dopo doccia ristoratrice raggiungiamo la cattedrale che ci ha lasciato senza fiato per la sua bellezza e imponenza, e dove ci ripromettiamo di visitare la mattina seguente. Le 20.30 sono vicine e siamo ansiosi (io e compagna..Maurizio e consorte non sono interessati) di vederci Spagna-Olanda, la finale del mondiale. A partita iniziata ci infiliamo in un ristorante dove mangiamo merluzzo e riso e ci godiamo la finale assieme agli spagnoli e tifando con loro. Ai supplementari ci raggiungono Maurizio e Antonia e insieme ai presenti festeggiamo la vittoria meritata della squadra iberica. I festeggiamenti non tardano a farsi sentire e irrompono nella quiete mistica del luogo, con musiche, canti, scoppi di petardi e danze di vario tipo accompagnati dallo sventolare delle bandiere rosse e gialle. Sono questi i rumori in lontananza che sentiamo prima che morfeo ci accolga tra le sue braccia.

TOT Km percorsi 136

 

 
 

12 luglio 2010: partenza da Santiago. Km 15681

Dopo visita alla stupenda cattedrale e al suo museo usciamo da Santiago direzione Lugo dove arriviamo alle 14. Il tempo è nuvoloso ma non piove, temperatura 19°. Pranziamo in una piazzetta con pan e jamòn (prosciutto) e ci facciamo un giro sulle famose mura, enormi e suggestive in alcuni tratti. Dopo aver attraversato un quartiere fatiscente e con facce poco raccomandabili riprendiamo il viaggio alla volta di Leon dove arriviamo alle 19.30, attraversando luoghi sconfinati con una temperatura sui 28-30°. Abbiamo telefonato all'hotel Albany che ci assicura anche il posto per le moto ma i nostri gps ci dirigono sempre verso la zona blu, dove scopriamo essere l'hotel e dove ci rendiamo conto che in moto è irragiungibile, e il posto per le GS è solo una chimera. Sempre con l'aiuto del gps e dell'occhio umano vaghiamo quasi due ore per trovare un hotel a una stella con box doccia e lavandino direttamente in camera, wc in comune. Non è il massimo ma è pulito, anche se in posizione rumorosa, responsabile della notte quasi insonne del gruppo. Il titolare che è un biker (esalta le GS e ci dice che sarà la sua prossima moto) ci consiglia di parcheggiare le moto a circa 200 mt di fronte al posto di polizia, affermando che è il posto più sicuro (alla mia domanda afferma con estrema sicurezza "muy seguro"!!). piuttosto stanchi cerchiamo un ristorante e dopo un tentativo fallito causa fumo di sigaretta intenso, troviamo un ristorante che sta per chiudere (lo capiamo anche dal linguaggio non verbale dei gestori che lascio immaginare...) e ci beviamo 4 birre veramente squisite accompagnate da piatti di carne e pesce. Doverosa una capatina alla piazza della cattedrale, molto suggestiva.

TOT Km percorsi 336

 

 
 

13 luglio 2010: partenza da Leon. Km 16017

Dopo aver faticato non poco a trovare un bar con dei croissant (alle 9 di mattina la piazza è quasi deserta...!!) e aver visitato la cattedrale con annesso chiostro, ripartiamo alla volta di Burgos che raggiungiamo sulle 13 "accarrezzati" da un caldo oltre 30°. Parcheggiamo in un parcheggio sotterraneo e cerchiamo un ristorante che troviamo vicino alla bellissima cattedrale. Il pranzo non è gran che ma riempie la pancia. Doverosa la visita alla cattedrale, sicuramente la più bella all'interno, visita a cui dedichiamo almeno un paio d'ore. Contro la nostra natura ma incuriositi ci facciamo pure un giro panoramico col trenino turistico (aberrante!! ma ci risparmia una faticosa passeggiata bollente) che ci regale una panoramica di Burgos dall'alto. Ripartiamo alle 17 verso Logrono direzione Pamplona:temp 36°.

Sconfinati campi di grano e una affascinante desolazione fanno da cornice a questo trasferimento: in lontananza ogni tanto si intravedono piccoli villaggi e contadini che mietono. Ci fermiamo a Estella dove l'hotel segnalato dalla Lonely non corrisponde proprio alle nostre esigenze (costoso e  proprio sulla strada principale) così proseguiamo per una trentina di km e raggiungiamo un minuscolo villaggio dopo le 20, Arandigoyen, dove troviamo l'unico hotel. Non è pulitissimo ma per una notte va bene. Ceniamo in hotel e dopo cena facciamo un giretto in mezzo alle case del piccolo villaggio dove troviamo gente cordiale che ci saluta sorridendo. Una buona prerogativa per un sano riposo notturno.

TOT Km percorsi 330

 

 

 

14 luglio 2010: partenza da Arandigoyen. Km 16347

Durante la colazione ci vediamo in diretta la corsa dei tori di Pamplona (ultimo giorno della festa di San Firmin) dove ci dirigiamo subito dopo e arriviamo in neanche un'oretta. Alcune strade sono chiuse al traffico e c'è parecchia polizia: la gente, dai bambini agli adulti, è vestita di bianco con una fazzoletto rosso attorno al collo e una sorta di cintura rossa attorno alla vita. Dopo aver parcheggiato le moto ci dirigiamo verso la piazza e avvertiamo, dai passanti e dalle strade, percorse da piccoli camion che le lavano, i postumi della nottata. In piazza c'è musica ad alto volume che proviene da un palazzo e molti giovani sono raccolti in gruppi, sembrano molto allegri, aiutati probabilmente dai boccali di birra che sorreggono. Ci avventuriamo nelle vie dopo poco prima è passata la corsa, e vediamo transenne e vetrine di negozi interamente coperte da pannelli di legno. Doppiamo la curva dell'Estefada e ci dirigiamo verso la chiesa che visitiamo appena in tempo prima della chiusura. Sulle panchine c'è gente che dorme e nelle viuzze c'è un forte odore di vomito e urina, caratteristiche che lasciano immaginare quello che era presente in quel luogo qualche ora prima. Ogni tanto si vedono tavolate con gente che mangia allegramente. Raggiungiamo la Plaza de toros (dove arrivano i tori dopo più di mezzo km di corsa) e i miei compagni si informano dell'orario della corrida che ci comunicano esserci alle 18.30 (con mio piacere!). Ci dirigiamo verso la ciudadela passeggiando (qui c'è un mimo incredibile: se ne sta seduto come su una sedia ma anzichè quest'ultima sotto il sedere ha ha il vuoto) e con nostro disappunto, ma comprensibilmente, prendiamo atto che l'accesso è impossibile, probabilmente per far si che non diventi una sorta di camping gratuito durante la festa che dura 10 giorni. Lasciamo Pamplona direzione Roncisvalles, l'inizio del camino del Santiago, sui Pirenei. Sostiamo per pranzo e ripartiamo circondati da una fitta nebbia (tipo giornata di novembre) direzione Othez , in Francia. La nebbia lascia il posto ad una fitta pioggia che ci accompagnerà fino a Tolosa. Ore di vento e acqua ci seguono inesorabilmente in autostrada fino alle 18 circa, spezzati da una sosta a un grill dove il prezzo della benzina raggiunge 1.50 euro/lt!!

La meta è Carcassonne che raggiungiamo circondato da tempo minaccioso ma senza pioggia. Usciti dall'autostrada ci dirigiamo verso le Citè medievale e notiamo un sacco di gente nei campi, macchine, camper moto e polizia. Ci chiediamo che cosa stia succedendo e chiediamo a due ragazzi spiegazioni; ci dicono  che aspettano i fuochi d'artificio. Accidenti ci chiediamo, quanta affluenza per dei fuochi! Vicino alla Citè mi fermo da un poliziotto per chiedere dove si può trovare un hotel e nel frattempo passa un signore italiano che mi dice che non troveremo mai un hotel! Per quale motivo chiedo: "ma oggi è il 14 luglio" risponde. "Quindi?" chiedo io. Con un sottile sorriso mi dice: "ma oggi è la festa nazionale francese e vengono da tutte le parti a vedere i fuochi di Carcassonne!" Non sto qui a scrivere il termine che mi è sfuggito quando ho saputo che abbiamo centrato una probabilità su 365 di beccare sta festa. Ci dirigiamo fiduciosi verso l'aeroporto ma tutto completo, e a quel punto decidiamo di andare verso sud direzione Narbonne. La notte inizia ad avvolgere il paesaggio minaccioso (nuvole nere ci sovrastano) e doppiamo parecchi villaggi in cui non riscontriamo anima viva, come pure tracce di hotel. Ne troviamo un paio dopo una ventina di km ma sono al completo. In autostrada (abbiamo fatto un piccolo tratto) nelle piazzole di sosta che si affacciano verso la Citè è pieno zeppo di camper in cui è presente la polizia. Non neghiamo che ci piacerebbe vedere sti benedetti fuochi, ma siamo stanchi, affamati e senza un tetto per la notte. Ad un certo punto sulla statale appare un hotel dall'apparenza fatiscente, con una macchina scassata in mezzo al cortile. Ci fermiamo e come al solito le donne vanno in avanscoperta, mentre io dico a Maurizio che il posto non mi piace per niente, solo sensazioni. Esce Orkida e mi dice "in un posto così non abbiamo mai dormito!". Antonia apre una finestra e ci fa segno di venire. Poco convinto scarico le borse e ci viene incontro una vecchia megera che pare viva sola nell'hotel. Orkida ci dice che prima ha cercato di propinarci delle camere immerse in una sorta di bunker dove i calcinacci erano delicatamente riposti sul letto, ma dopo il disappunto delle nostre bikers sono andate la piano di sopra. Entro e vedo la stanza della vecchia (che stava ricamando) in gran disordine, poi saliamo le scale e entriamo in un corridoio stretto e lungo colorato da una carta da parati blu scuro: un sottile odore di urina pervade l'ambiente che mi pare più adatto a un film di Dario Argento che ad ospitare persone. Chiamiamo Antonia e sentiamo una vocina fuoriuscire da una delle tante porte bianche tutte uguali. Come l'apriamo ci guarda e ci fa segno di no col dito: nel frattempo è andata in bagno e ha visto l'asciugamano sporco, come pure il letto. A quel punto facciamo dietro front e diciamo alla vecchia ne pas possible. Lei era già pronta a riscuotere e mentre usciamo ci urla non so quale anatema e che non troveremo posto per un bel pò. Dopo qualche imprecazione rimettiamo i bagagli al loro posto e all'accensione delle moto la lampadina anabbagliante di Maurizio si fulmina! Via dico io! Anadiamocene da questo posto! Faccio strada e poco dopo rimaniamo in riserva. Benissimo! Troviamo un distributore ma non funziona. Proseguiamo nel buio desolante e attraversiamo un paesino dove finalmente vediamo qualcuno ma non ci fermiamo perchè hanno delle facce che al confronto quelli del Bronx sembrano delle educande; se ci fermiamo non ci trovano più! Finalmente troviamo un distributore e facciamo il pieno (ed è già una bella cosa...) e proseguiamo verso Narbonne, dove alle 23.30 con grande gioia troviamo un hotel con parking moto all'interno. Siamo piuttosto stanchi e affamati. Dopo una doccia veloce (mezzanotte passata) troviamo aperta una kebaberia islamica di fronte all'albergo e ci "gustiamo" una coca e un panino gigante con pollo speziato accompagnato da una generosa porzione di patate fritte. Con rammarico (non riesco a fumarmi il mio sigaro..) ma desideroso i dormire andiamo a letto sprofondato in un sonno profondo.

TOT Km percorsi 577

 

 
 

15 luglio 2010: partenza da Narbonne Km 16924

Visita a Narbonne e squisita colazione nella piazza di fronte alla cattedrale che visitiamo poco dopo. Si riparte direzione gole del Verdon via autoruote.Il caldo è opprimente (oltre 36°) e ci fermiamo in un assolato grill per pranzo e riprendiamo direzione Aix, che doppiamo e ci dirigiamo verso Gap. Entriamo super accaldati nelle montagne del Verdon dove le donne con estrema insistenza ci impongono una sosta bibita (direi a giusta ragione...). Riprendiamo e ci facciamo le suggestive e "vertiginose" gole del Verdon dopo di che ci dirigiamo a Castellana attraversando luoghi incantevoli e profumati (campi di lavanda). Alle 20 prendiamo possesso dell'hotel e dopo doccia ci concediamo una succulenta cena. Passeggiata e fumata (io) post prandiale con una vena malinconica ricordando insieme i momenti più suggestivi del viaggio. Ci addormentiamo pensando ai piacevole e talvolta faticosi giorni trascorsi, con la consapevolezza che la vacanza è praticamente finita.

TOT Km percorsi 383

 

 
 

16 luglio 2010: partenza da Castellana Km 17307

Partenza da Castellana direzione Barcellonette e autostrada Torino Piacenza. Il clima è gradevole come pure il paesaggio montano e i fiumi che lo percorrono. Arriviamo al passo dell'Allois dove veniamo fermati da un divieto fino alle ore 11 in quanto devono passare dei ciclisti (?). parcheggiamo vicino a un gruppo di bikers che soprannominiamo i visigoti in quanto possessori di moto con vello al posto delle selle e con personalizzazioni (perlopiù Africa Twin e Transalp) a dir poco originali. Pago un 1/2 litro di Vittel 5 euro (no comment) mentre la morosa paga 1.80 per una coca!! Riprendiamo il viaggio ed è stato uno dei luoghi più belli del viaggio. Il passo è bellissimo e ci consente di dominare con lo sguardo dall'alto tutte le montagne circostanti. Raggiungiamo Barcellonette e ci avviamo verso Cuneo dove imbocchiamo l'autostrada e dove ci fermiamo a mangiare immersi in un caldo bestiale. Dopo alcune peripezie raggiungiamo finalmente la Asti-Alessandria (ad Asti l'autostrada finisce..) e ci dirigiamo verso la A1 a Piacenza dopo un'altra sosta bibita. Maurizio decide di tenere una andatura più sostenuta perchè non sopporta il caldo così ci salutiamo e proseguiamo separatamente. Ci ritroviamo però all'imbocco a Piacenza sulle 17 dove inizia il delirio. Auto e camion incolonnati e 38° di temperatura. Dopo alcuni km decidiamo di uscire sulla via Emilia 30 km prima di Parma ma anche li siamo fermi.

Per farla breve raggiungiamo Lugo alle 23.30 non stanchi..di più!. Non resisto però ad una piatto di spaghetti e una fumata sotto il gazebo mentre la mia biker girl è già immersa in un sonno profondo. Penso che le ore in autostrada sono state tra i momenti più faticosi in moto che abbia mai fatto (tipo la pipeline in Tunisia..) ma il giorno dopo diventerà solo uno dei tanti ricordi di motonomadismo itinerante.

TOT Km percorsi 342

TOT Km all'arrivo 17969